mercoledì 19 dicembre 2007

1216-001 OBB Roco, ecco l'ultima arrivata


Dopo lunga attesa finalmente è arrivata.

Da quando è uscito il prototipo della 1216OBB attendevo questo momento ed oggi, con gran felicità, ho potuto ritirare il modello della 1216-001 Roco.

Il modello è semplicemente splendido, Roco ha fatto del suo meglio per questa locomotiva.

Il prototipo della locomotiva, costruita dalla Siemens per le OBB, è l'ultima della famiglia EuroSprinter. E' una locomotiva universale in grado di raggiungere i 230km/h sulle linee in CA e i 200km/h in CC.

La 1216-050 detiene il record di velocità mondiale per locomotive elettriche con 357km/h.

Le 1216 sono locomotive politensione in grado di viaggiare sotto varie tensioni (25 e 15KV Ca e 1,5 e 3 KVcc) e sono omologate per viaggiare in Austria, Germania, Italia, Slovenia e in altri stati europei.

Attualmente viaggiano in Italia lungo la Pontebbana dall'Austria a Cervignano Smistamento e Trieste e lungo la Pusteria e la ferrovia del Brennero, soprattutto alla testa di pesanti merci, RoLa e con i Korridorzug da Lienz a Insbruck.
E' in corso la certificazione per autorizzarle a viaggiare fino a 200km/h con i treni passeggeri anche in Italia.


Appena possibile la metterò sul plastico con un bel mercione e rifarò delle foto più degne al modello. Sicuramente il più bello del mio personale deposito.

Ecco il primo merci in carico alla 1216, una serie di carri chiusi FS, PKP e DSB.

Il modello è veramente ottimo, unica pecca i fari troppo deboli, praticamente non si vedono. Originale il sistema per illuminare il terzo faro e lo spazio a disposizione per il decoder ed eventuali diffusori per loksound.



Alcune foto del modello sul plastico con un paio di merci e l'EC Allegro



martedì 18 dicembre 2007

Decoder per segnali

Testo, foto, programmazione e realizzazione a cura di Alberto Niemiz.


Descrizione generale:
Il dispositivo in esame deriva dalla modifica del “Decodificator para 4 Semaforos v 2.0” di Paco Cañada presente sul sito: http://www.tinet.org/~fmco/home_en.htm .
Si tratta di un decoder compatibile con i sistemi DCC (sistemi per il comando digitale dei plastici ferroviari) la cui funzione consiste nel accendere le lampade dei segnali in modo graduale, aumentandone così l’effetto realistico.


Descrizione circuitale:
Il circuito risulta molto semplice in quanto la maggior parte del ‘lavoro’ è svolta dal microcontrollore.
Lo schema circuitale si compone di alcune parti principali: blocco di ingresso, blocco di elaborazione, blocco d’uscita. Il blocco di ingresso ha la funzione di interfacciare il micro con il segnale DCC mantenendo comunque l’isolamento galvanico, ottenuto mediante l’uso di 2 fotoaccoppiatori. Essi rappresentano i componenti principali del blocco di ingresso; il primo veicola le informazioni del segnale DCC al micro, mentre il secondo permette al decoder di rispondere ad una interrogazione della centralina (segnale ACK).
Il blocco di elaborazione si compone unicamente del microcontrollore PIC16F84A e dei suoi componenti accessori che compongono la rete di oscillazione del clock.
Il blocco di uscita è stato pesantemente modificato rispetto al progetto ispiratore per ottenere delle uscite che permettano l’uso di segnali con la massa comune. In particolare il blocco si compone di 8 celle di amplificazione a transistore PNP, uno per ogni uscita. Questa configurazione permette di avere una discreta corrente in uscita, più che sufficiente per comandare dei segnali luminosi a LED.


L’alimentazione richiesta è di 5V continui e stabilizzati affidata ad un circuito esterno. Il consumo del circuito si aggira da 35 mA a vuoto, a 150 mA con tutte le uscite attive.
Sul circuito è presente un diodo che impedisce al micro di rovinarsi causa collegamento dell’alimentazione con polarità invertita, inoltre è presente un condensatore di livellamento dei disturbi eventualmente presenti sull’alimentazione e un LED che indica la presenza dell’alimentazione stessa.
La parte più impegnativa del progetto è sicuramente il programma inserito nel micro che si presenta abbastanza complesso. La modifica effettuata al programma originario riguarda principalmente la sequenza di accensione delle uscite. Originariamente era prevista l’accensione alterna delle luci rossa e verde nello stesso segnale. Disponendo di segnali italiani in cui ogni vela presenta tre colori ed in particolare il colore giallo é ottenuto accendendo sia il verde che il rosso, è evidente la necessità di una modifica.


Il programma modificato permette l’accensione di 4 vele indipendenti che possono assumere i
seguenti stati: Spento; Verde; Rosso;Giallo. Essendoci per ogni vela 4 stati distinti, ed essendo il
segnale DCC strutturato in modo da avere 4 funzioni per ogni decoder, è stato necessario associare al progetto in questione 2 indirizzi di decoder. In particolare il programma reagisce all’indirizzo impostato nelle CV (come da norme NMRA) ed a quello successivo. Ogni indirizzo comanda 2 vele.

Del programma originario sono state mantenute le parti di decodifica del segnale DCC, di gestione delle CV e le temporizzazioni dell’accensione lenta. La programmazione delle CV mediante una centralina sono quindi le stesse del programma originario; in particolare il decoder può essere programmato si a in modalità Paged che Direct. Programmando opportunamente le CV è possibile variare la velocità di accensione-spegnimento e la massima luminosità, inoltre è possibile scegliere se ripristinare all’accensione l’ultimo stato dei segnali.


Tabella delle CV





Montaggio - Collaudo - Taratura:
Il montaggio è stato effettuato tramite disegno e stampa di una basetta a circuito stampato inserita poi in una scatola con flange lasciandone uscire i morsetti di collegamento.
La morsettiera di uscita a 9 poli presenta un collegamento di massa comune a tutte le uscite.
Il circuito è stato pensato per comandare segnali a LED, pertanto sulla basetta sono presenti le
resistenze necessarie alla limitazione di corrente. Volendo eventualmente utilizzare lampade ad
incandescenza è necessario utilizzare lampadine da 5V ed eliminare le resistenze siglate R14 ÷ R21; tuttavia questa soluzione non è stata testata.

Elenco Componenti

Descrizione Valore / Codice Rif Q.tà
Resistenza 1 kΩ R1 1
Resistenza 330 Ω R2 1
Resistenza 1,5 kΩ R3 1
Resistenza 100 Ω R4, R5, R14 ÷ R21 10
Resistenza 10 kΩ R6 ÷ R13 8
Condensatore elett. 100 μF C1 1
Condensatore ceramico 15 pF C2, C3 2
Diodo 1N4007 D1 1
Diodo 1N4148 D2 ÷ D5 4
Diodo Led rosso 3 mm D6 1
Transistore BC337 T1 1
Transistore BC557 o BC556 T2 ÷ T9 8
Microcontrollore PIC16F84A-04/P U1 1
Fotoaccoppiatore 10Mbps 6N137 U2 1
Fotoaccoppiatore singolo TLP521 U3 1
Quarzo 8 MHz X1 1
Zoccolo 18 pin 1
Zoccolo 8 pin 1
Zoccolo 4 pin (o tulipani) 1 (o 4)
Morsettiera da 2 poli 5
Morsettiera da 3 poli 1
Scatola 1

Layout del circuito stampato




martedì 30 ottobre 2007

Mostra 25 anni SAT DLF Udine

Quest'anno la Sezione Appassionati Trasporti del DLF di Udine compie 25 anni e li festeggia con una mostra fotografica ed esposizione di plastici e modelli ferroviari in scala.

Il 28 ottobre sono andato a visitare questa fiera. Sinceramente sono rimasto deluso per la carenza di "spirito promozionale" di questo gruppo. Il materiale esposto era buono, a volte ottimo, ma la presenza quanto mai scarsa.

Note tecniche a parte, pubblico qualche foto e qualche filmato del plastico in H0 esposto. Da solo riempiva tutta una parete della sala cinematografica. Davvero grande e molto curato.

E464 con carrozze 2 piani in livrea navetta nella parte sinistra del plastico


E636.193 XMPR con treno merci in stazione e parte destra del plastico



Alcune foto:
La stazione di Artegna sulla Pontebbana, pubblicata anni fa su Tutto Treno

lunedì 17 settembre 2007

EC Allegro Strauss


I lavori languono, ogni tanto, complice la figlioletta di un anno che adora veder correre i treni, riesco a salire e sgranchire le ruote a qualche modello.
Vi presento l'ultimo arrivo tra i treni moderni: l'Allegro Strauss Vienna - Venezia, trainato qui da una Taurus 1016 OBB della Piko.

In futuro spero di poter sostituire la loco con una più degna 1116 Roco.

Le carrozze, una prima, una ristorante e due seconde, di tipo diverso, sono tutte RailTop nei nuovi colori OBB.
Qui sotto altre immagini del treno, mentre incrocia l'Allegro Venezia Vienna composto da carrozze Trenitalia, al traino della 1044 OBB

La carrozza di prima classe Ampz OBB nei nuovi colori (modello Railtop art .32111)Carrozza ristorante Wrmz OBB nei nuovi colori (modello Railtop art.32605)


Carrozza di seconda classe Bmz delle OBB nei nuovi colori (modello Railtop art. 32231)
Carrozza di seconda classe salone Bmpz delle OBB nei nuovi colori (modello Railtop art. 32226)

lunedì 27 agosto 2007

Aggiornamenti di Agosto


Come accennato nel post precedente, la stanza non è il massimo per lavorarci, visto il caldo afoso.
Complice qualche pioggia, però, sono riuscito a passare qualche ora sul plastico.
I lavori sono stati soprattutto di revisione di alcune locomotive (E444R Lima; E656 194 Lima) e di programmazione dei decoder scambi e segnali.
Proprio in merito a questo, ricordo che sul plastico sono in uso i decoder per segnali tratti dal sito di Paco un ottimo spunto per autocostruzioni in tema DCC.
Inoltre sto testando un software per la gestione del plastico via PC.
Le modifiche ai decoder, seguite da Alberto che ne cura la programmazione, stanno dando buoni risultati. I segnali hanno bisogno di numerosi ritocchi e revisioni, spero di poterlo fare, magari in cantina dove fa più fresco.
Un accenno alle idee da realizzare in futuro: per completare la gestione via pc del plastico dovremo aggiungere dei sensori che indichino lo stato dei binari, per questo pensiamo di realizzare l's88 con rilevatori di assorbimento presentato da Paco. Inoltre gli scambi saranno motorizzati con micromotori passo-passo al posto dei grossi Peco PL10, assetati di corrente e poco affidabili se gestiti in DCC.

venerdì 22 giugno 2007

Estate... troppo caldo!! Lavori fermi


Purtroppo la stanza che ospita il plastico non è il massimo in fatto di clima...
Inverni rigidi ed estati torride. Quindi i periodi ottimali si riducono a pochi mesi nel corso dell'anno.
Quindi, anche per quest'estate i lavori sul plastico sono inesorabilmente sospesi, salvo non capiti un agosto fresco come lo scorso anno.

Prima di chiudere i cantieri avevo iniziato i lavori per completare la pensilina in plexiglass della stazione di Tarvisio Bosco Verde, e completato i lavori sull'ETR480 035 a cui manca solo l'installazione del decoder e la chiusura della cassa della motrice, con relativi ritocchi agli aggiuntivi.

In vista delle prossime vacanze in Val Pusteria, ho acquistato una nuova macchina fotografica che spero di utilizzare degnamente sulla splendida linea Fortezza - Lienz.

lunedì 7 maggio 2007

Andiamo in Fiera


Dopo aver snobbato Novegro per i costi troppo alti e il rientro praticamente inesistente, a dicembre ho visitato il ModelExpoItaly di Verona, rimanendone soddisfatto. A distanza di 5 mesi la fiera si ripete, con più espositori, tra cui anche alcuni grossi marchi, plastici e gruppi. Quindi sabato 12 maggio sono andato in fiera armato di macchina fotografica.

Direi che il viaggio è servito. La presenza di espositori era buona. Maggiore, rispetto a dicembre, la presenza di produttori, tra cui alcuni grossi nomi come Roco, Acme, Vitrains, i marchi importati dalla Dimo (Piko...) oltre ad alcuni artigiani e numerosi negozi.

Buona anche la presenza dei plastici delle associazioni, tra cui un lunghissimo plastico modulare con moduli provenienti da molte parti d'Europa: Italia, Austria, Germania, Francia, Belgio. Molto vario il paesaggio rappresentato.

C'erano anche gli amici Davide e Luca assieme al gruppo CV19 di DCCworld con il loro plastico a norme FREMO ed il gruppo di Mantova con la stazione principale della città.

Non mancavano i 3 editori con le proprie pubblicazioni. Ho approfittato di questi stand per acquistare il DVD "Il trenino rosso del Bernina" che mi sono visto domenica mattina al rientro da Verona.

Negli stand ACME e Roco erano presenti i due prototipi del TEE Breda che entrambe i marchi stanno per consegnare. Non sono un esperto di tali treni, quindi lascio le critiche a modellisti più ferrati, ma c'erano alcuni difetti macroscopici, che spero vengano corretti prima di entrare in produzione definitiva.

Buono il prototipo del Caimano ACME, ancora senza colorazione.
Molto bello l'ETR500 sempre di ACME, questo è uno dei miei sogni nel cassetto...

A breve alcune foto della fiera.

Nota ferroviaria: il viaggio in treno è stato perfetto, pochi minuti di ritardo che non hanno provocato perdite di coincidenze. Il viaggio sulla nuova Venezia - Padova è stato liscio come l'olio, peccato non averlo fatto con elettrotreni, ma solo con un IC all'andata (E402a) ed un EC al ritorno (E656 quindi Vmax 150 km/h).

giovedì 3 maggio 2007

C'era una volta...

Qualche giorno fa ho fatto una passeggiata con mia moglie e la bimba lungo una stradina di campagna, nei pressi di Pagnacco (UD).
Passeggiando tra campi e i boschi, eccoci arrivare sotto ad un vecchio ponte ad archi, residuato della costruzione, mai completata della linea Udine - Majano (a dire la verità la linea terminava nella stazione FS di Majano, sita a Rivoli, oggi comune di Osoppo).

La linea, realizzata alla fine dell'800, doveva collegare la stazione di Udine con gli abitati di Feletto, Pagnacco, Colloredo di Monte Albano, Buja e Majano, andando ad immettersi su quella che sarebbe diventata la Gemona - Sacile.

Furono realizzate tutte le opere d'arte e i rilevati, mancavano solo i binari che, purtroppo, non furono posati.

Oggi, della vecchia linea, restano moltissimi tratti di rilevato, ponti, caselli, i piazzali di alcune stazioni, tutti riadattati a strade provinciali, piste ciclabili, depositi ANAS.

Per vederli basta seguire la provinciale Udine-Buia, tra Pagnacco e Buia.

lunedì 23 aprile 2007

L'ETR 480 torna a correre


Nella foto il carrello smontato

Da alcuni anni l'ETR 480.035 prodotto dalla Lima, era fermo nella bacheca a causa dell'usura di alcuni ingranaggi che rendevano impossibile la marcia del treno.
L'ETR è in composizione completa da 9 pezzi, abbastanza pesante.
L'uso sul plastico e le repentine frenate ha provocato l'usura degli ingranaggi.
Dopo aver sostituito le viti senza fine, sono riuscito a recuperare anche le due cascate di ingranaggi complete, provvedendo alla loro sostituzione.
Durante i lavori ho cambiato anche il decoder (un vecchio Lenz) con uno più recente, ma anche questo ha qualche problemino.
Comunque è stato un piacere rivedere il Pendolino correre sui binari del plastico senza scatti e incertezze.

martedì 17 aprile 2007

Descrizione del plastico


Veniamo a noi.
Una piccola descrizione del plastico in costruzione.
In pratica è un "8" ritorto su se stesso, con i binari che partono dal livello "0" rappresentato dalla stazione di Udine, per arrivare alla stazione di Tarvisio Bosco Verde.
In origine questa stazione doveva essere quella di Tarcento, sempre lungo la Pontebbana, ma da quando è stata costruita la nuova stazione di Tarvisio Bosco Verde, anche nel mio progetto questa ha preso il posto della precedente ipotesi.

Negli anni, anche in seguito al primo trasloco, il progetto ha subito numerose varianti e, in vista del prossimo e, spero, definitivo trasloco nella nuova casa in corso di progettazione, anche il plastico verrà ritoccato.

La speranza è quella di riuscire ad ampliare la stazione di Udine (in basso nel disegno) per riuscire ad inserirci anche l'uscita verso Tarviso dal primo e terzo binario.

Le dimensioni massime del plastico sono 5,60m x 3,10m.

Attualmente sono stati realizzati i primi 16 moduli, quelli più in alto, con la stazione di Tarvisio e le due linee che scendono verso Udine, con la stazione nascosta di 6 binari, sotto alla stazione di Tarvisio.
Il panorama è incompleto, in attesa di definire come realizzare la catenaria in galleria e di capire come verrà modificato il plastico dopo il prossimo trasloco.

In principio c'era l'ovo...


Nacque prima l'uovo o la gallina???
Sinceramente non lo so.
Di sicuro, per quanto riguarda il mio plastico è nato prima l'ovo..ale.
Un ovale di 2m x 1 piacevolmente accomodato nel letto vuoto nella mia cameretta.
I primi treni, poche carrozze senza pretese, correvano senza sosta lungo l'ovale.
Qualche casetta, un ponte stradale, una stazione con terzo binario di precedenza e binario morto.
Di modellistico aveva poco, ma è servito a far nascere il desiderio di un plastico.
Ero piccolo e più che costruire... distruggevo quanto fatto da papà.

Poi c'era il nonno ferroviere che, ad ogni occasione, mi portava negli scali ferroviari di Udine a vedere i treni correre e manovrare. Uno spasso. La vecchia Cabina E della Sacca di Udine era la mia seconda casa. Che peccato quando, qualche anno fa, l'hanno demolita.
I vecchi quadri scambi, con i maniglioni, le leve... che poesia.

E i 428 che, sferragliando, aggredivano le rotaie in curva, lungo l'ingresso sud della stazione di Udine. Li chiamavamo i "rompi-rotaie".

Poi, durante gli studi superiori e l'abbozzo di università, fu il marciapiede del primo binario della stazione a divenire meta consueta, in attesa del bus per rientrare a casa.

Quanti treni. Erano i primi anni 90, quindi iniziavano ad arrivare le elettroniche, i caimani a prendere il posto delle vecchie E626, E428 e delle ultime vaporiere.

Pubblicare o no???

Sono anni che frequento il web ed i siti di altri modellisti che, come me, stanno realizzando i loro piccoli pezzi di mondo perfetto.
Ho pensato più volte se realizzare un mio piccolo sito o un blog dove inserire quello che stavo realizzando nella stanza del plastico, ma, fino ad ora, non ho mai preso la decisione di farlo.

Chissà se questa sarà la volta buona.
Ci provo.

Se volete commentare quanto sto realizzando, fatelo pure, le critiche sono sempre ben accette, purchè siano espresse con correttezza, senza turpiloquio, con educazione e rispetto per chi scrive e chi frequenta il sito.

Nessuno nasce dottore, tutti possiamo sbagliare.
Quindi, buona navigazione in queste pagine.