martedì 31 marzo 2020

Controllo digitale del plastico - Digikeijs DR5000

Ho abbracciato il controllo digitale quando era ancora ai primordi in Italia. Sono stato tra i primi ad acquistare la Intellibox, usandola per anni con tutti i plastici che nel tempo ho costruito.

Dopo oltre 20 anni, la cara vecchia IB ha fatto il suo corso, risultando ormai obsoleta, sia tecnicamente che dal punta di vista delle risorse.

Dopo aver letto e riletto delle varie ipotesi, ho cercato una soluzione alternative che mi permettessero di collegare tutti i dispositivi loconet che nel tempo avevo acquistato o realizzato, i decoder servo, i palmari loconet e, possibilmente, mi desse l'opportunità di utilizzare altri strumenti che nel tempo sono stati prodotti, come ad esempio i software di gestione.

Ho scoperto su una rivista tedesca la centrale Digikeijs DR5000 che offre un sacco di collegamenti tra cui Loconet B e T, s88, XpressNet, USB, Lan e Wifi.
La centrale dispone veramente di un altissimo numero di connessioni, oltre ad essere in grado di simulare centrali ben più blasonate come la Ecos di ESU o la Z21 di Roco.
Questo offre la possibilità di utilizzare le app sviluppate per queste piattaforme e disponibili gratuitamente sui vari app store.
Risultato? Cellulari e tablet diventano le interfacce uomo-macchina in grado di gestire locomotive, scambi e sensori del plastico.
Se poi ci colleghiamo un pc con i vari software, il gioco è fatto!

Non servono altri dispositivi, basta collegare l'uscita USB della centrale al PC ed ecco un potentissimo sistema digitale completo di tutto quello che serve.

Un esempio: programmare le locomotive diventa facilissimo, basta metterle sul binario di programmazione collegato alla centrale, lanciare Decoder Pro sul pc e via, in pochi istanti possiamo leggere tutte le CV del decoder, programmare le curve di velocità, le funzioni, i suoni.

Se poi la nostra intenzione è quella di gestire l'intero plastico con un sistema tecnologicamente avanzato che permetta di controllare le varie tratte, i segnali, gli scambi, la posizione dei treni, sia in manuale che in automatico, allora utilizzeremo software come Traincontroller, iTrain, o RocRail.
La differenza tra i primi due e RocRail è il fatto che quest'ultimo, oltre ad essere gratuito, offre un'infinità di possibilità per gestire un plastico. Forse è un po' da "smanettoni"... la cosa non mi dispiace.

Nelle prossime pagine cercherò di presentare una alla volta le soluzioni che andrò a sperimentare sul plastico, integrando quello che c'è nelle varie guide dei dispositivi e dei software con l'esperienza sul campo.

martedì 17 marzo 2020

2020 che sia la volta buona?

Come avevo scritto ormai 2 anni fa, la genesi del mio plastico si fa sempre più complessa ed intricata. Ad un lettore futuro potrebbe apparire come una trasposizione fermodellistica della Divina Commedia.
Forse più una commedia, perchè di Divino in questa genesi c'è ben poco.

Un veloce sunto di quanto successo in questi 2 anni. Altro trasloco, spero l'ultimo. Messo tutto in scatola, smontato tutto quello che restava da smontare, caricato tutto su un furgone e via.

Nella nuova casa, che spero sia definitiva, ho una stanza da 5m x 4 circa, tutta per me. Ridipinta, installato un convettore per avere un po' di caldo (è una cantina interrata, temperatura media in inverno 14°) e, finalmente, da qualche settimana sono iniziati i lavori per costruire il nuovo plastico.

In questi due anni non sono rimasto fermo. Progetti, studi, fantasie, approfondimenti, letture hanno accompagnato questa lunga quaresima modellistica.

Alcuni punti fermi dei precedenti plastici sono rimasti tali, altri... sono un po' meno fermi.

L'ambientazione rimane la stessa, confine tra Italia e Austria. Linea principale a doppio binario elettrificato ispirata alla nuova Pontebbana. Stazione di confine con 8 binari, di cui 5 con marciapiedi, scalo merci, binari di ricovero per carrozze, deposito locomotive.

La linea a binario unico, elettrificato, si ispira alla vecchia Pontebbana, con una fermata ispirata a Malborghetto ed una con 3 binari il cui fabbricato viaggiatori sarà quello di Ugovizza.

Come nei precedenti progetti, ci saranno 2 stazioni nascoste, una Italia e una Austria con, in più, alcuni binari tronchi in cui ricoverare i treni reversibili, anche lunghi come l'ETR500 o il Railjet.


Ecco lo schema dei livelli 0 e 1 con le varie linee.
A vederlo così sembra un intreccio di linee ma, essendo pensato su più livelli, con un un andamento del terreno molto sinuoso con alcuni rilievi, le varie parti saranno visibilmente separate.
Il livello 0 sarà ad un'altezza di 1300mm da terra, secondo le nuove tendenze, per poter avere i treni ad altezza d'occhio e non guardarli dall'alto come fossimo su un aeroplano a centinaia di metri di quota.
Tra l'altro, con l'età che avanza, sarà anche comodo per lavorarci senza dover piegare la schiena.

Fissato sulla carta il progetto, sono iniziati i lavori. In questi giorni di blocco forzato vi racconterò l'avanzamento, le scelte progettuali e tecniche, i sistemi di controllo adottati e i nuovi treni che in questi anni hanno aumentato il parco rotabili.

Se volete commentare, fatelo pure, lasciando, per cortesia, il vostro nome. Mi piacerebbe avere un rapporto confidenziale con i miei lettori.