lunedì 20 dicembre 2021

Modulo 8: studi preliminari

 Assieme al modulo 3 di cui vi ho parlato qualche giorno fa, ho iniziato anche il modulo 8, un modulo piccolo, solo 40x80cm, che conterrà le due linee in rapida ascesa e discesa verso le rispettive destinazioni.


Il modulo 8 fa parte della penisola che si allunga dall'angolo sinistro verso la porta.

Qui, nel quadro più vicino al deposito locomotive, ci saranno due ponti su un torrente.

Uno a binario unico per la linea in salita, e uno a doppio binario di tipo moderno per la linea principale.

Per quello a binario unico ho scelto un modello della Auhagen, l'articolo 11441. 


Questo piccolo manufatto richiama perfettamente il ponte che ho fotografato anni fa in località Chiut Martin sulla vecchia Pontebbana.



Spero di riuscire a rendere il più simile possibile il modello al reale.

giovedì 16 dicembre 2021

Modulo 3 - Genesi 1

 Titolo biblico per questo post. 😄


Ho iniziato i lavori di costruzione del terzo modulo del livello 0.

Su questo modulo prenderà forma la stazione principale. I 7 binari passanti iniziano qui la loro curva verso i marciapiedi. Verso l'operatore ci sarà un ulteriore binario che fungerà sia da asta di manovra per i binari del piccolo scalo, che come ricovero per alcuni mezzi, come ad esempio i carri bagagliaio e il treno storico.

Ma la prima parte che dovrò realizzare, e che in parte si vede già nelle foto, sono le due linee che portano alle stazioni nascoste. 


Sul retro si intravedono i due binari della linea OBB, mentre sul fronte, il morsetto sta bloccando il sughero su cui poserò i binari della linea RFI che, a sinistra, poco fuori dall'inquadratura, uscirà dalla galleria per affrontare le ultime due curve che la porteranno all'ingresso della stazione principale.

La "genesi" del modulo è iniziata qualche settimana fa in garage, dove ho assemblato i vari pezzi di compensato. Una volta carteggiato e dipinto, l'ho finalmente sistemato al suo posto.


Probabilmente non poserò il tondino sopra ai binari, da alcune prove fatte sembra ci sia abbastanza spazio per far circolare le locomotive con i pantografi alzati. 

La galleria italiana, vedrà riprodotta la volta in Calcestruzzo, con nicchie di salvamento, impianti e illuminazione. Così il visitatore non avrà la vista sgradevole del "buco" oltre il portale della galleria. I treni saranno così avvolti dalla galleria per oltre 1m.

martedì 7 dicembre 2021

Moduli 1 e 2 a posto

 Ogni tanto, nonostante i decenni di esperienza, il prurito di far correre qualche treno prende il sopravvento.

Così sabato scorso ho deciso di sistemare al loro posto i primi due moduli. Spero che la decisione non sia stata avventata. In teoria ho completato tutto quello che era sulla parte posteriore dei moduli.


Mi resta da sistemare la giuntura, dove avevo lasciato da completare la massicciata e i camminamenti. 

Nella foto si vedono i punti con la massicciata solo posata, ancora da incollare. Questo uniformerà il colore dei sassolini al resto dell'impianto.




Ed ecco i primi convogli. Un gruppo di carri Interfrigo sosta presso il piano di carico mentre l'EC Strauss Vienna - Venezia impegna l'uscita verso sud.

lunedì 22 novembre 2021

Struttura e dettagli

Il telaio del modulo M3. In primo piano la trincea della linea RFI

 Il weekend appena trascorso è stato molto produttivo qui a nordest.

Ho realizzato il telaio del modulo M3 del plastico. Su questo modulo, oltre ai binari di stazione al livello 0, ci sono anche le due linee OBB ed RFI che collegano la stazione principale alle due stazioni nascoste.

Il telaio del modulo M3. A destra la linea RFI e a sinistra, sul retro del modulo, la linea OBB
Il telaio, come tutti gli altri del livello 0, è realizzato in compensato da 1cm di spessore. L'altezza delle centine è di 90mm portando così lo spessore totale dei moduli a 100mm.

Qui sopra il progetto definitivo del piano binari del modulo M3. L'operatore si troverà in alto.
In questo modulo saranno collocati i marciapiedi dei binari 1, 2 e 3, 4 e 5; oltre ai segnali di partenza lato Italia dei binari di stazione e dello scalo merci.

Oltre ai lavori di falegnameria, ho completato alcuni interventi sul modulo M1 quali la verifica dei collegamenti elettrici dello scambio triplo, il rifacimento di parte del binario centrale della rimessa locomotive grande con la realizzazione di una fossa di visita, il collegamento di tutti gli impianti di illuminazione dei piazzali e dei fabbricati.
Il piazzale del DL visto dal sentiero che porta allo scalo.

Locomotive storiche e moderne in sosta

Prove di ingombro della nuova rimessa.




domenica 7 novembre 2021

Un pizzico di scenografia



C'è una parte del lavoro del modellista che ci trasforma in artisti.
Deposti sega, trapano e martello, inizia l'avvincente modellazione del paesaggio.
Sul tavolato nudo, dopo aver posato binari e deviatoi e testato tutto l'impianto elettrico necessario al movimento dei treni, si installano i componenti del paesaggio che trasformeranno la pianura in colline e montagne.



I materiali utilizzati sono di semplice reperibilità: pannelli isolanti in polistirene estruso, gesso, colla vinilica.
Per i muri di contenimento ho utilizzato il classico forex inciso e dipinto con colori acrilici, lastre Auhaghen incise ad imitazione dei mattoni.
Una volta tagliato il polistirene con il filo a caldo, ho incollato i vari strati, uno sull'altro, con della colla vinilica, fermando il tutto con dei pesi fino ad incollaggio completo.

Il terreno è stato modellato con del gesso scagliola dipinto a tempera. 

Cosa manca?
Ovviamente la vegetazione.
O meglio, prima la terra. In questo caso non ho cercato prodotti industriali, semplicemente ho raccolto un secchiello di terra in giardino, tolto i sassi più grossi e le radici d'erba.
Per garantire che non ci siano sorprese, ho cotto la terra in forno a 200° per 30 minuti. 
Setacciata prima con una rete da zanzariera e poi con una calza gentilmente donata dalla mia compagna, l'ho fatta cadere sul terreno coperto da uno strato di colla vinilica. 

Per fissare il tutto ho spruzzato sulla terra una miscela di acqua e brillantante e fatto gocciolare acqua e colla vinilica mescolate in una diluizione 1:1 con una goccia di detersivo per piatti (la stessa soluzione usata per la massicciata).

Il passaggio successivo è stato quello di aggiungere sul sentiero uno strato di sassolini, terra e sabbia finissima.

Alla fine, l'erba. Usando il piantaerba elettrostatico Peco, ho incollato un primo strato di fibre da 5mm, seguite da altre più lunghe.

Ultimo, gli alberi, realizzati con rametti di teloxis cosparsi di flocage di varie tonalità. 




giovedì 1 luglio 2021

DE520 FUC by Rivarossi

 Nuovo arrivo sul plastico. Era attesa da tempo e finalmente è arrivata la DE520.001 FUC, derivata dalle loco Ceche 753 acquistate anni fa dalla FUC e da altre Imprese ferroviarie Italiane, tra cui Sistemi Territoriali, NordCargo, Del Fungo Gera e poi rivendute nel tempo ad altre imprese.



Il modello è la riedizione, spero senza i difetti della prima serie, di un prodotto Rivarossi di una decina di anni fa.

Il modello si presenta nella classica confezione Rivarrossi, inserito in un termoformato trasparente, a sua volta contenuto in un guscio di schiuma che la protegge adeguatamente.

Il modello presenta la classica impostazione per le loco di moderna concezione: telaio in metallo, motore centrale con trasmissione cardanica al castello di trasmissione di ciascun carrello, vite senza fine e cascata di ingranaggi che porta il moto a tutti e 4 gli assi.



Presa di corrente su tutte le ruote e anelli di aderenza su due ruote.

Sopra al telaio c'è il circuito stampato che ospita la presa per il decoder a 21 poli, le connessioni elettriche verso le prese di corrente ed il motore e 4 piazzole su cui poggiano, a cassa chiusa, altrettante lamelle che portano i contatti ai led dei fanali alti. Non c'è l'illuminazione delle cabine ma c'è la predisposizione per l'altoparlante che trova posto nel sottocassa nel serbatoio del gasolio.


La cassa in plastica, presenta tutte le caratteristiche del prototipo, tranne i captatori del SSC sul tetto, che in realtà sono stati applicati praticamente appena la locomotiva ha preso servizio presso la FUC. Viste le varianti previste da Rivarossi, sarebbe stato opportuno modificare gli stampi per prevedere i captatori. Modificare ora la cassa potrebbe essere di non facile esecuzione, soprattutto per i meno esperti.


Sono presenti le due grandi ventole, gli arieggiatori ed il tubo di scarico, oltre alla griglia di sfiato sopra alla seconda cabina.


Sul frontale, fanno bella mostra i due grandi finestrini che hanno dato il soprannome a queste particolari locomotive: "le occhialute".


Sono presenti i mancorrenti riportati, il vomere, le condotte pneumatiche, i grossi respingenti rettangolari ed il gancio modellistico. Correttamente riportare sul tetto le trombe.

Nel complesso un buon modello, con un peso adeguato e buona forza di trazione. Per ora l'ho provata solo in piano con un treno di 25 carri tra EAOS, EANOS e due pianali a carrelli per trasporto legname, alcuni caricati con viti e dadi per appesantire il tutto. Nessuno slittamento.

Un po' delicati i tubi delle sabbiere che, non essendo solidali con il carrello, bensì con il telaio, tendono a piegarsi e rischiano di impuntarsi.

lunedì 17 maggio 2021

Modulo 1 - finalmente si arreda

 Non ne potevo più di stendere cavi. Nell'ultimo weekend mi sono dedicato al piano di carico e al piazzale per il carico/scarico merci.

Vista ad altezza d'uomo del modulo 1 in costruzione

Per prima cosa ho testato con una locomotiva a bassa velocità tutti i passaggi critici su scambi e incroci. Un piacere per gli occhi, senza dondolii e tentennamenti. Posso dirmi soddisfatto dei tre mesi di cablaggi.

Vista dall'alto con i veicoli di prova.
Completati i test, ero indeciso sul da farsi. 
Mancano ancora i cablaggi dei segnali bassi di manovra, l'illuminazione di piazzali, strade ed edifici. 
Ma ho deciso di cambiare un po' tipologia di lavoro e dedicarmi all'allestimento del modulo.
Primo lavoro è stata la posa del piano di carico e del piazzale adiacente.
Il piazzale è realizzato con una base in sughero da 4mm, un pezzo di forex da 2mm a cui sono incollate le mattonelle realizzate da Auhagen che trovo molto belle e comode da realizzare.
Una volta invecchiate, sono molto realistiche. Riproducono le stesse mattonelle che ho visto in uso nei piazzali di Tarcento e Carnia.

Posa delle mattonelle

Tra le rotaie e tra queste e le mattonelle, userò del DAS in striscioline a simulare le gettate di cemento per gli attraversamenti a raso.

giovedì 22 aprile 2021

Aprile 2021 - Andamento lento

 Così cantava anni fa Tullio De Piscopo. Ed è quello che succede a me. 
Andamento lento. Procedo ma con lentezza, a volte temo troppa.


Il modulo 2 della stazione mi sta veramente facendo impazzire. I collegamenti da fare sono decine, sfiorano il centinaio, in meno di 1mq. 
E' il modulo dove c'è la maggior parte dei deviatoi di ingresso della stazione principale, quelli che immettono sulle due linee e quelli verso il deposito locomotive e l'area doganale.

Ed era anche il modulo in cui si incrociavano le due linee, la stazione nascosta OBB e la stazione superiore.

Era, perchè dopo molti pensieri ed avendo visto i problemi che questo groviglio di rotaie creava, ho deciso di modificare il progetto.


Come indicato nell'immagine qui sopra la soluzione finale è stata quella di spostare il punto di incrocio tra le due linee al capo opposto del plastico.

La linea RFI, dopo l'uscita dalla galleria del forte, accanto alla porta di ingresso, compie un'ampia curva in discesa andando verso la galleria che la nasconderà alla vista.

Sempre nascosta (linee verdi nel disegno superiore) correrà affiancata alla linea OBB sopra alla postazione di controllo, scendendo alla quota di -120mm nel punto indicato dalla freccia Scavalco linea OBB - linea RFI.

Da lì la linea entrerà nell'elicoidale, scendendo poi al livello -2.

La linea OBB, salendo dal livello -1, verrà arretrata verso il muro esterno, correndo sopra ai primi due binari della stazione nascosta OBB, ad una quota che, partendo da circa 92mm, salirà a -80 all'uscita della galleria, dove inizia il tratto a vista con un rettilineo che immette in una breve galleria per poi uscire di nuovo e piegare verso la galleria Ugovizza che celerà l'ultima curva che immette in stazione.

Le pendenze delle due linee scendono al 17 - 18 per mille, consentendo così la circolazione in sicurezza di treni dalla composizione realistica, anche senza la necessità di doppie trazioni (che comunque non mancheranno).


Progetto aprile 2021 dei tratti a vista con le modifiche alle due linee principali.

Il modulo in corso di realizzazione è quello sotto riportato.


Il grosso lavoro è dovuto ai numerosi collegamenti che il gruppo deviatoi impone.
Ogni deviatoio necessita di due fili per l'alimentazione delle due rotaie continue e dello switch. Un filo che collega il cuore allo switch, più il collegamento a tre fili del servo. Ovviamente facendo attenzione a non invertire le polarità.
Caso particolare l'incrocio della bretella, i cui due cuori sono collegati ai cuori dei due scambi opposti. Sperando di non aver sbagliato. In questi giorni spero di riuscire a programmare il secondo decoder servo, per poter fare alcuni test di movimento, prima di passare alla realizzazione della massicciata.

Servo, decoder e cablaggi in fase di realizzazione.

Il posizionamento dei servi ha richiesto tanta tanta pazienza e fantasia per risolvere i problemi di accessibilità, movimento, montaggio. Alla fine ogni deviatoio ha il servo montato a modo suo. Incrociamo le dita...

mercoledì 17 marzo 2021

Muovere gli scambi con i servo

 



Uno dei lavori più delicati e impegnativi nella costruzione del plastico è l'installazione e configurazione dei servo che muoveranno gli scambi del livello 0 e 1.

Questi piccoli motori nascono per altri usi modellistici: auto e aerei radiocomandati sono il loro normale campo di utilizzo. Da alcuni anni, almeno una decina a dire il vero, con l'avvento del DCC, hanno iniziato a trovare spazio anche sui plastici. In particolare per il movimento degli scambi, potendo simulare il movimento lento degli aghi, oppure per muovere portoni, sbarre ed altro.

Le dimensioni dei servo si sono fatte via via più ridotte, arrivando a misurare pochi centimetri, quindi facilmente occultabili all'interno di edifici o sotto al piano.

Nel mio caso avevo fatto scorta di servo diversi anni fa ed avevo iniziato ad installarli sul precedente plastico.

Anche in questo nuovo lavoro, i servo muoveranno gli scambi del livello 0, al momento non ho tolto la molla di richiamo degli scambi peco, per cui viene meno il movimento lento. Valuterò se apportare questa modifica o puntare alla sicurezza.

Oltre al movimento degli aghi, il servo comanda anche un microswitch per la polarizzazione dei cuori degli scambi. Montato sul supporto in posizione adeguata, lo switch viene azionato dalla leva del servo a fine corsa.



La gestione dei servo è demandata ai decoder specifici, su questo modulo è un decoder Oscilloscopio.it modello DAC-A200 

Dal sito oscilloscopio.it

Questo decoder e' stato pensato per unire un basso costo ad una grande flessibilita' di funzionamento. Viene impiegato un microcontrollore a basso costo per implementare tutte le funzioni e pochi componenti standard di larghissimo uso e basso costo. Alla semplicita' dell'hardware corrisponde una completezza delle funzioni firmware che consente il comando di praticamente tutti i servocomandi presenti sul mercato.

 


Caratteristiche dell'hardware

  ●         Ingresso DCC optoisolato, max 10mA di carico sulla linea DCC

         Ingresso di potenza separato 7-18VAC o 7-24VDC

         Singola alimentazione per ogni servocomando con LM7805

         LM7805 per ogni servocomando usato come limitatore di corrente e fusibile elettronico

         4 o 5A di corrente totale erogabile a seconda del ponte a diodi che si monta

         Fino a 700mA continuativi per ogni servocomando, picchi da 2A

         3 tasti + 1 led per programmazione (parziale) senza DCC

         PCB singolo strato

         Spazio per montare dissipatori sugli elementi di potenza (LM7805)

         Dimensioni 80x60mm

         Gestione dell' acknowledge per binario di programmazione

 

Caratteristiche del firmware

 ●         Decoder per accessori standard, indirizzo da 1 a 510 (9 bit)

         Programmabile sul “main track” o sul binario di programmazione

         Ogni uscita del decoder controlla un singolo servocomando, ultima uscita non usata

         Programmazione CV per gestione posizioni dei servocomandi

         Programmazione CV per gestione velocita' di attivazione

         Programmazione del set di CV 1-128 o 513-640 in modo trasparente

         Programmazione dell'indirizzo DCC con tasti e LED

         Programmazione della posizione servocomandi con tasti e LED

         Modalita' “DEMO” attivata alla mancanza del segnale DCC

         Impulso di comando al servcomando di durata 500-2500us

         Segnale di comando ai servocomandi generato in HW, nessuno periodo morto nel funzionamento del decoder



Il gran lavoro consiste nel montare il servo con il suo supporto, lo switch, collegare tre spezzoni di filo con relativi connettori, montarlo in posizione verificando il movimento degli aghi e programmare il decoder affinché il servo copra la corretta escursione per muovere gli scambi e attivare lo switch.

Un lavoro lungo e delicato, sono al quarto scambio del primo lotto di 7. Ne mancano altri 11 solo in questo modulo e in quello della rimessa.
Ne avrò per un bel po'.



mercoledì 17 febbraio 2021

Locomotive Inrail sul modulo 1

È arrivata ieri la nuova Vectron 191 001 nella livrea dedicata ai 10 anni della i.f. Inrail che ha la sua sede operativa a Udine nel deposito locomotive della stazione.

Il modello, prodotto da Piko, riporta il disegno sulla fiancata disegnato per l'occasione dal designer Emanuele Panzarini.
Modello molto buono, con le caratteristiche tipiche delle ultime produzioni Piko.
La versione è correttamente quella circolante solo in Italia, con i due pantografi centrali.
La livrea di base è bianca con scritta INRAIL nera sui frontali. 

Nella foto qui sopra, la locomotiva sul modulo 1 assieme alle altre locomotive della stessa i.f.: la 193.847 politensione e le due taurus 190 i cui una in livrea Fuorimuro.
Queste ultime due sono modelli Roco di qualche anno fa.

Ancora una ripresa sul modulo 1 prima di spostarlo nella stanza del plastico e metterlo al suo posto definitivo.
Da sinistra: 
191.001 INR in livrea commemorativa per i 10 anni di Inrail (modello Piko 59598)
190.311 INR in livrea aziendale (modello Roco 62378)
190.314 INR in livrea Fuorimuro (modello Roco 73520)
193.847 in livrea aziendale (modello Piko 59193)

Il modulo non è ancora completo, mancando la rimessa a tre binari e la catenaria del piazzale del deposito, ma dovevo liberare la taverna prima di finire in giardino, io e il modulo,

Sul secondo modulo ho dovuto modificare parte dei piani della linea RFI perchè lo spazio tra questa e la linea OBB non era sufficiente per far passare le locomotive elettriche.

Adesso che la catenaria della linea OBB nella parte nascosta è completa e funzionante, posso passare alla linea RFI e poi posare la tavola di compensato che ospiterà il livello 0.


lunedì 8 febbraio 2021

Livello 0 modulo 2: la catenaria nei tratti nascosti

 

Nel plastico che sto costruendo ci sono alcuni punti in cui le linee si sovrappongono con altezze ridotte all'osso, a volte al limite della sagoma limite.

In questi casi, volendo far circolare le locomotive con i pantografi alzati (correttamente: in presa), devo fare in modo che nei punti con altezze ridotte ci sia qualcosa che fa scendere i pantografi per non farli urtare con le strutture superiori.

Ho provato molte soluzioni, ma fino ad ora non ero ancora arrivato a risolvere il problema con qualcosa che fosse comodo, efficace e anche abbastanza facile da realizzare.

Ieri ho acquistato delle bacchette normalmente usate per la brasatura dei tubi in rame e ottone.

Sono bacchette da 2mm in ferro ramato lunghe 333mm, facilmente piegabili. Con un tubicino con diametro interno simile a quello esterno delle bacchette si possono giuntare per arrivare alle lunghezze desiderate. Ovviamente le giunture vanno saldate e lucidate in modo che i pantografi non si impuntino distruggendosi.


Per fissarle alla struttura ho usato due sistemi: saldatura a stagno su pezzi di bachelite ramata, o colla a caldo (avevo provato la colla bicomponente ma non mi ha dato buoni risultati. 

A differenza della catenaria che sarà installata nei tratti a vista, in queste parti le bacchette sono curvate per seguire l'andamento dei binari.

lunedì 1 febbraio 2021

Livello 0 modulo 1: catenaria e muri

 

Il modulo sta per prendere posto nella sua posizione definitiva, prima, però devo completare la parte più lontana dal bordo, quella che non sarà facilmente raggiungibile una volta installato il modulo sul plastico.

Quindi sto realizzando il muro di recinzione dell'area della rimessa locomotive, la catenaria e la vegetazione che farà da quinta al plastico.


La realizzazione del muro di recinzione mi ha particolarmente soddisfatto. 
L'opera è composta essenzialmente da una base in forex ed un rivestimento in plastica della Auhagen riproducente dei mattoni in cotto.

Una volta incollato il rivestimento sul forex, ho realizzato le colonne sempre con listelli dello stesso rivestimento, della larghezza di circa 2 mattonelle.

Il bordo superiore è un listellino di forex da 1mm 

Il tutto è stato poi dipinto con colori acrilici molto diluiti, prima grigio, poi un velo di nero a simulare il dilavamento della pioggia.


Lo stesso tipo di muro sarà posato anche vicino alla torre piezometrica.


Per completare il lavoro, oltre alla rimessa su cui mi concentrerò più avanti, manca ancora la palificazione della catenaria. Come per i pali già posati, userò i prodotti Lineamodel in kit.

venerdì 15 gennaio 2021

Livello 0 Modulo 1: marciapiedi e strade in DAS

Oltre a soluzioni ormai collaudate, in questo nuovo plastico sto sperimentando quanto visto, letto, scoperto su siti, forum, video.

In questo caso parlo della riproduzione di strade e camminamenti tra i binari.

Invece del solito gesso scagliola, ho provato ad usare il DAS. Un materiale modellabile, molto diffuso e che sicuramente avrete usato da bambini per i lavoretti all'asilo.

L'ho usato, appunto, per creare la strada di ingresso al deposito con relativo parcheggio ed i camminamenti tra i binari, usati dai macchinisti per raggiungere le locomotive in sosta.

Le foto sono state scattate a fine stesura, nel pomeriggio andrò a verificare come si comporta il materiale ad asciugatura completa.