martedì 17 marzo 2020

2020 che sia la volta buona?

Come avevo scritto ormai 2 anni fa, la genesi del mio plastico si fa sempre più complessa ed intricata. Ad un lettore futuro potrebbe apparire come una trasposizione fermodellistica della Divina Commedia.
Forse più una commedia, perchè di Divino in questa genesi c'è ben poco.

Un veloce sunto di quanto successo in questi 2 anni. Altro trasloco, spero l'ultimo. Messo tutto in scatola, smontato tutto quello che restava da smontare, caricato tutto su un furgone e via.

Nella nuova casa, che spero sia definitiva, ho una stanza da 5m x 4 circa, tutta per me. Ridipinta, installato un convettore per avere un po' di caldo (è una cantina interrata, temperatura media in inverno 14°) e, finalmente, da qualche settimana sono iniziati i lavori per costruire il nuovo plastico.

In questi due anni non sono rimasto fermo. Progetti, studi, fantasie, approfondimenti, letture hanno accompagnato questa lunga quaresima modellistica.

Alcuni punti fermi dei precedenti plastici sono rimasti tali, altri... sono un po' meno fermi.

L'ambientazione rimane la stessa, confine tra Italia e Austria. Linea principale a doppio binario elettrificato ispirata alla nuova Pontebbana. Stazione di confine con 8 binari, di cui 5 con marciapiedi, scalo merci, binari di ricovero per carrozze, deposito locomotive.

La linea a binario unico, elettrificato, si ispira alla vecchia Pontebbana, con una fermata ispirata a Malborghetto ed una con 3 binari il cui fabbricato viaggiatori sarà quello di Ugovizza.

Come nei precedenti progetti, ci saranno 2 stazioni nascoste, una Italia e una Austria con, in più, alcuni binari tronchi in cui ricoverare i treni reversibili, anche lunghi come l'ETR500 o il Railjet.


Ecco lo schema dei livelli 0 e 1 con le varie linee.
A vederlo così sembra un intreccio di linee ma, essendo pensato su più livelli, con un un andamento del terreno molto sinuoso con alcuni rilievi, le varie parti saranno visibilmente separate.
Il livello 0 sarà ad un'altezza di 1300mm da terra, secondo le nuove tendenze, per poter avere i treni ad altezza d'occhio e non guardarli dall'alto come fossimo su un aeroplano a centinaia di metri di quota.
Tra l'altro, con l'età che avanza, sarà anche comodo per lavorarci senza dover piegare la schiena.

Fissato sulla carta il progetto, sono iniziati i lavori. In questi giorni di blocco forzato vi racconterò l'avanzamento, le scelte progettuali e tecniche, i sistemi di controllo adottati e i nuovi treni che in questi anni hanno aumentato il parco rotabili.

Se volete commentare, fatelo pure, lasciando, per cortesia, il vostro nome. Mi piacerebbe avere un rapporto confidenziale con i miei lettori.

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