lunedì 20 luglio 2020

La scelta del soggetto: stazione o piena linea

Un tratto di piena linea con il regionale Udine - Tarvisio 
Questa sarà una pietra miliare di tutto il futuro plastico.
Ed è una scelta da valutare con estrema attenzione perchè porterà grandi soddisfazioni se fatta con calma, o grandi crisi se presa in fretta.
Qui bisogna usare la testa, lasciando alla pancia il minimo.

Vi spiego perchè lo ritengo un passo fondamentale cercando di dare alcune definizioni dei due soggetti.

La piena linea: se il soggetto del nostro plastico sarà questo, avremo la possibilità di veder correre i nostri treni immersi nell'ambiente circostante. Cercando di mescolare al meglio i vari elementi, il risultato potrebbe essere affascinante. Generalmente, per riprodurre un tratto in piena linea, è bene cercare di porre ai due estremi qualche elemento che mimetizzi l'uscita di scena del treno.

Se l'ambientazione scelta fosse la montagna o un tratto in collina, avremmo gioco facile: due portali di galleria ed il gioco è fatto.
Per la pianura possiamo aiutarci con alcuni elementi e ricordando che la pianura non è piatta.
Piccoli avvallamenti, gruppi di alberi, qualche casa, edifici di vaio genere possono aiutare il modellista a creare le quinte della scena. Di grande aiuto, poi, i vari cavalcavia, viadotti, ponti possono mascherare al meglio l'uscita di scena dei vari attori: i nostri treni.

Un modellista è, di fatto, uno scenografo teatrale, il cui palcoscenico è il piano del plastico, le quinte saranno questi elementi di mascheramento, il fondale sarà la foto o il dipinto che porremo alle spalle del nostro plastico.

Sto parlando di plastico, ma per un diorama o plastirama è la stessa cosa. L'unica differenza è che nel plastico le rotaie proseguono oltre le quinte, verso altre scene, dando l'idea del treno che prosegue verso altre stazioni. Il diorama è una scena statica, un teatro di posa dove il treno può essere ammirato nel suo ambiente. Il plastirama, come anche il modulo Fremo o FIMF è una via di mezzo tra i due. E' un diorama operativo dove il treno, oltre che essere immerso nel suo ambiente, può anche fare qualche movimento. Se questo modulo viene collegato ad altri con una coulisse, una stazione nascosta o altri moduli nei raduni, allora diverrà parte di una rappresentazione più grande.

Tornando alla scelta, per concludere la parte dedicata alla piena linea, avremo la presenza di opere d'arte come ponti e viadotti, tombini. La linea correrà su un rilevato posto più o meno a mezza costa, che permetta di staccarlo e porlo al centro dell'inquadratura.
Attorno al treno avremo sicuramente tutte le componenti tipiche della ferrovia: picchetti, segnali, tabelle. Potremo inserire un Passaggio a Livello o un sottopasso.
A seconda dell'ambiente scelto avremo poi scarpate in pietra o campi coltivati. Sta al modellista cercare il giusto equilibrio tra le varie parti ed in questo aiuta l'osservazione.
Un consiglio, fate tante foto. Vi aiuterà a scegliere il soggetto migliore e ad inquadrare il plastico. Se poi avete la possibilità di fare un corso di fotografia, anche solo di base, ne troverete grande vantaggio. Le regole della fotografia calzano a pennello nella realizzazione di plastici e diorami.

Quanto detto fino a qui vale anche per la seconda opzione che il modellista ha di fronte, nella scelta del soggetto del suo plastico: la stazione.


Treno di carrozze tipo MD con pilota in testa, in sosta nella stazione di Carnia (UD)
Rispetto alla piena linea, dove i treni transitano più o meno velocemente, la stazione offre altre possibilità. L'arrivo e la partenza dei convogli, in primis, con tutte le operazioni legate a questo.
A seconda delle epoche, avremo la possibilità di movimentare dei carri, di comporre e scomporre dei treni. Se la stazione sarà di una certa importanza, situata in una località da cui partono più linee o in un punto in cui, soprattutto con la trazione a vapore, sostavano le locomotive adibite alle spinte sulle rampe di salita delle linee di montagna, avremo la presenza di rimesse locomotive dove queste venivano accudite tra un servizio e l'altro.
Sempre guardando alle epoche passate, diciamo fino alla IV, la presenza di binari di scalo con magazzini merci o, almeno, piani di carico, era consueta anche nelle stazioni minori.
Solo le semplici fermate non avevano nulla se non fabbricato viaggiatori e marciapiedi.

Quindi, chi volesse vivere il momento della formazione del treno, del cambio delle locomotive, dei movimenti dei carri da e per lo scalo, sicuramente opterà per questa seconda scelta.

La stazione offre moltissime opportunità, ma, se non studiata a dovere, può rivelarsi un fallimento.

Tornando alla meravigliosa Milano Centrale, dobbiamo sempre cercare di dosare gli elementi con sapienza e accortezza, cercando di non esagerare.

Come si dice: "il troppo stroppia". E vale anche per il nostro plastico. Troppi binari, troppi scambi possono sovraccaricare la scena.

Come dicevo poco sopra, saper bilanciare gli elementi è fondamentale per ottenere un buon risultato.
Partiamo dallo spazio a nostra disposizione, cerchiamo di inserire quelli che saranno i punti fissi: il binario principale, il fabbricato viaggiatori, il magazzino.

esempio di progetto di una stazione con rimessa, magazzino merci e SSE
Dovremo decidere se la linea su cui si pone la stazione è a singolo o doppio binario, elettrificato o meno.
Se ci siano più linee afferenti alla nostra stazione.
Se ci siano raccordi verso industrie, magazzini, se la zona in cui è ambientata la stazione produca qualcosa in particolare per poter inserire i giusti elementi.
Oggi i treni partono solo dagli scali principali, dai porti o dagli interporti. Non esiste più il servizio a carro singolo. L'ultimo km è lasciato alla gomma, quindi tutti gli scali delle piccole stazioni sono stati disattivati se non smantellati del tutto.
In alcuni casi vengono usati per ricoverare i mezzi di servizio e di manutenzione della linea. Non dimentichiamoci di questo aspetto. Può dare vita a scene molto accattivanti che possono rendere il plastico ancora più affascinante.
Saranno le piccole scene a dare vita al nostro lavoro.

Mi sto allargando e mi rendo conto che di cose da dire, soprattutto per chi comincia, sono veramente tante. Quindi per oggi il capitolo si chiude qui. Domani un altro passo verso la definizione del nostro progetto. E senza aver ancora preso in mano la matita o il mouse per disegnare nulla...

Ma tranquilli, il risultato sarà eccezionale.

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